Le motivazioni del sit-in – Intro

Che i beni comuni siano comuni!

Cosa ci spinge a sederci, la notte, per terra, tra l’odore del letame e il ronzio intollerabile dei campi elettrici che ci sovrastano, ci scorrono sotto le tende, si adagiano ai nostri fianchi in forma di silicio?

Anzitutto la nostra responsabilità, come ex-comitato referendario, di farci custodi degli esiti del voto che hanno sancito fortemente l’interesse della popolazione nella difesa dei beni comuni.

Nel dettaglio, la volontà di esprimere con forza la nostra contrarietà allo scempio che si sta protraendo sulle nostre terre, alla sconsideratezza delle scelte delle amministrazioni, al ricatto economico dei grandi imprenditori.

Ma andiamo per ordine.

Cosa è, anzitutto, un sit-in? E il nostro sit-in?

Perché Civitedda?

Cosa rende incompatibile la compresenza di questi elementi?

Quali sono i nostri scopi?

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naïf

Vi voglio raccontare la storia di una cittadina sorta tanto tempo fa in una valle ancora vergine e incantata. Circondata da colline e alture che ospitano città fresche e vivaci, questo paesino nacque attorno a una storia di pastori e apparizioni, nacque e crebbe all’ombra del santuario e intorno al calpestìo dei fedeli.

Poi venne il feudatario. Poi il castello. Poi le battaglie. E la fede pian pianino lasciò spazio alle corporazioni, all’artigianato, all’agricoltura.

La terra vergine divenne madre e diede frutto. La terra vergine divenne pancia e diede cave e case. La terra vergine divenne cuore e diede radici e tradizioni.

Molti dimenticarono le grazie la fede e i pellegrinaggi, e la religione divenne un fatto noto, una postilla della propria identità, uno spazio vuoto tra l’ultimo giorno di lavoro e il pranzo della festa. E la Madonna smise di fare grazie senza che nessuno se ne accorgesse.

La cittadina crebbe e non crebbe.

Pare che nella valle il vento di tramontana giungesse troppo poco spesso per risvegliare

Il manoscritto ritrovato si interrompe così. E poeticamente ci apre l’immaginanzione con il suono di un vento assente… Carosino così come lo vede qualcuno cui ha dato le origini.

Immagine

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Piccola esperienza del sit-in

Ognuno ha vissuto l’esperienza del sit-in (sittimmne) in modo unico e personale. Dopo diversi mesi, siamo incappati in questo video, realizzato a partire da alcune foto scattate il 12 agosto: una fiabesca testimonianza di Antonio Greco e del suo gruppo…

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Piccolo programma per piccole cose

Nel rispetto della caratteristica cardine di questa iniziativa, la semplicità e quindi spontaneità del fare insieme, elenchiamo di seguito alcune delle attività previste… ma non saranno le uniche perché abbiamo tante idee…

12 agosto

  • 17:00 _ incontro a “lu palummaru”, montaggio tende, gazebo e varie ed eventuali
  • 18:30 _ incontro con Antonio Greco, di “Terra delle gravine”, per parlare di fotovoltaico e territorio
  • 19:30 _ aperitivo/cena + musica dal vivo

13 agosto

  • al primo raggio di sole _ colazione a Civitedda
  • in mattinata _ saluti e tutti a casa! 🙂
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Montedoro per i beni culturali e paesaggistici

Niente più scuse, scarichi di responsabilità e lanci acrobatici di patate bollenti!!!
Se già il nostro scopo era che gli Enti Locali fossero in prima linea per tutelare i beni presenti sul territorio, con questa delibera diventano responsabili di questa tutela.
Ricordiamo che Carosino, che conta poco più di 6.600 abitanti, fa parte dell’Unione dei Comuni “Montedoro” e, quindi, può, anzi DEVE finalmente farsi PORTAVOCE delle nostre istanze, custode dei nostri beni, avvocato del nostro patrimonio locale, interprete del concetto completo e reale di sostenibilità.

Autorizzazioni paesaggistiche: delega ai comuni associati

Pubblicata nel Bollettino ufficiale regionale n.121 del 2 agosto la deliberazione G.R. n.1609/2011 con cui è attibuita la delega per l’esercizio della funzione autorizzatoria in materia di paesaggio ai comuni che, avendo una  popolazione inferiore ai 15.000 abitanti, si sono associati ed hanno ottenuto il parere dalla cabina di regia.

Quanto alle modalità di esercizio della delega, e sulla base di quanto disposto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio, si soggiunge che per gli immobili ed aree di interesse paesaggistico tutelati dalla legge ex art. 142 del Codice o, in base alla legge, ex art. 136, 143 comma 1, lettera d) e 157 valgono le disposizioni previste dallo stesso art. 146 del Codice, mentre per quanto attiene ai territori e agli immobili sottoposti a tutela dal P.U.T.T./P. valgono le disposizioni previste dalle NTA del P.U.T.T./P.

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Le motivazioni e gli scopi

Il nostro sederci è un PRENDERE UNA POSIZIONE.

Siamo a favore delle energie alternative, ma siamo contro:

  • l’indiscriminata copertura delle terre con i parchi fotovoltaici;
  • le condizioni che costringono i proprietari terrieri a vendere anziché coltivare (perché non si guadagna più!!!);
  • la collocazione di parchi vicino a beni d’interesse storico-culturale.

Quindi siamo a favore (e chiediamo): 

  • un doveroso pensiero strategico e di lungo periodo nel concedere permessi da parte delle Istituzioni;
  • la comprensione della centralità del “sociale” nel triangolo di base del concetto di sviluppo sostenibile;
  • uno schierarsi netto da parte delle PA ed Enti locali a favore della sostenibilità intesa olisticamente;
  • il rispetto per il tipo di economia (agricola) cui Carosino è votata nelle strategie “economiche”;
  • promozione di aiuti e incentivi (o informazione sulla presenza delle stesse) per le produzioni locali, anche facendo leva sull’agricoltura biologica, il “km zero”, il nuovo marchio di qualità del “made in Puglia”;
  • il riconoscimento dell’importanza culturale e storica di questa masseria (ma anche degli altri beni presenti sul territorio), il prendersi la responsabilità di tutelarla/li e di far rispettare i vincoli relativi.

Con la nostra azione vogliamo sensibilizzare, da un lato le pubbliche amministrazioni che dovrebbero tutelare questi beni e avere una gestione della cosa pubblica il più possibile sostenibile, dall’altro lato la popolazione e, in particolare, i coltivatori diretti e i proprietari di masserie che vogliamo siano consapevoli dell’importanza di questi beni e della terra e che vorremmo coinvolgere direttamente in questa iniziativa a loro vicina (e dedicata).

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Le motivazioni – Sostenibilità questa sconosciuta

Cosa rende incompatibile la compresenza di questi elementi?

1. Sviluppo sostenibile

Lottiamo contro il grande equivoco del concetto di sviluppo sostenibile, barbaramente semplificato e banalizzato: coprire la terra di pannelli fotovoltaici non è sinonimo di sostenibilità!

Sostenibile è un aggettivo che si può associare ad uno stile di vita, ad un modello di sviluppo, a delle scelte quando queste siano strategicamente proiettate nel lungo periodo, integrando quegli elementi indispensabili che rendono compatibile l’economia, l’ambiente, la società oggi e nel futuro.

Se da un lato l’energia prodotta è ad impatto ambientale basso, ma per sola produzione, si ignora volutamente la componente socio-culturale della sostenibilità: in questo caso è più che palese il depauperamente del valore di questa zona, profonda compromissione del paesaggio e svilimento, svalorizzazione, impoverimento della masseria qui nata più di 500 anni fa.

Inoltre questi parchi tolgono terra all’agricoltura, la base dell’economia, della sussistenza anzi, e della tradizione lavorativa di Carosino: energia a basso impatto, ma poi importazione di prodotti agricoli prodotti in altri posti, “esportazione” di lavoratori e lavoratrici (dai braccianti agli agronomi…), perdita di know-how insieme alle tradizioni legate alla terra, “emigrazione” di energie, di risorse economiche, di iniziativa nel campo dell’agricoltura.

Ancora, questi parchi portano un indotto una tantum ai possessori di terre che non guadagnano più nulla dall’agricoltura, anche a causa di una assenza di incentivi, sostegni, promozioni del settore da parte delle pubbliche amministrazioni locali, e poi lasciano ogni guadagno ai soli “imprenditori fotovoltaici”.

La distesa di pannelli, oltre a danneggiare il paesaggio, danneggia la terra!!! L’assenza forzata di vegetazione per vaste aree contribuisce all’avanzata del fenomeno di desertificazione di cui la Puglia e il tarantino già soffrono ontologicamente: la vegetazione, invece, trattiene umidità sul terreno, contribuisce in modo fondamentale al ciclo idrico grazie al suo ruolo di respirazione ed è fondamentale nel lavoro delle forza capillari che, nel sottosuolo, consentono a parte delle acque di risalire dalle falde non confinate o, comunque, di trattenere una parte di umidità nel suolo.

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Le motivazioni – Perché “Civitedda”?

Perché “Civitedda”?

In sintesi, proprio per l’aliena e inconciliabile compresenza nello stesso fazzoletto di terra di una masseria storica, dall’enorme valenza culturale per Carosino e dal forte significato identitario per un paese legato all’agricoltura, e di una distesa quasi ininterrotta di placche di silicio, assolutamente estranee al contesto, ma anche agli elementi basilari e condivisi di sostenibilità.

Per maggiori info sulla masseria Civitella vi invitiamo a visitare la pagina dedicata del nostro blog e il sito della masseria.

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Le motivazioni – Che sit-in e sit-in?!

Cosa è, anzitutto, un sit-in? E il nostro sit-in?

E’ una forma di protesta e sensibilizzazione pacifica che ci porta ad occupare per qualche giorno un luogo che, nel nostro caso, è l’oggetto e il fulcro della protesta stessa.

Nel nostro caso, si tratta di un campeggio di sensibilizzazione, in cui siamo stati autorizzati dal proprietario del terreno a mettere le tende, in cui vivremo per un paio di giorni a diretto contatto con la natura antropizzata, i campi elettrici ed elettromagnetici, i rumori dell’energia e il suoni della campagna.
Per questo il sit-in diventa un “SITT-IMMNE”, cioè tradotto dal dialetto carosinese, “sediamoci”.
Sediamoci e parliamone.
Sediamoci e godiamoci la campagna.
Sediamoci e accorgiamoci delle trasformazioni che sta subendo…

Il nostro sit-in durerà 2 giorni (12 e 13 agosto prossimi) e riguarderà la zona di Civitedda, della masseria storica e, da poco tempo, degli immensi parchi fotovoltaici.

Saremo lì con delle tende APERTE e aspettiamo chiunque voglia partecipare… agricoltori con cui discutere dei problemi dell’agricoltura locale, cittadini e cittadine interessati all’argomento, esperti con cui discorrere del fotovoltaico a terra, amanti di Civitedda, amanti della campagna…

Noi accoglieremo con piccoli eventi e iniziative… nella semplicità che ci ha sempre contraddistinto.

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Benvenuti sulla pagina del sit-in carsunese

Benvenuti su questa pagina, messa su in poche ore alla notizia della concretizzazione di un progetto che era nelle teste di molti da tempo.

Tuttavia, va detto, se si sta realizzando è grazie allo spirito propulsivo e all’energia contagiosa di Sara C.
Un ringraziamento speciale a Biagio L.

Chi vi scrive è Sabina D.R.
Vi prego di curiosare sul questo blog, di farvi e farci domande, ma soprattutto di raggiungerci in loco e di partecipare come volete e  potete.
Grazie!

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